01/11/2013

Presidente dell’Ecuador promette sanzioni per i membri del partito che hanno proposto il disegno di legge sull’aborto

QUITO, Ottobre 21, 2013 (LifeSiteNews.com) – Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, chiede “;ingenti sanzioni” per i membri del suo stesso partito, in quanto essi hanno portato avanti un progetto di legge che legalizza l’aborto.
Grazie alla pressione dell’opinione pubblica e all’annuncio della dimissione del Presidente Correa, se l’aborto fosse stato legalizzato, Assemblywoman Paola Pabón ha ritirato la mozione di depenalizzazione dell’aborto in caso di stupro.
La legge attuale dell’Ecuador permette l’aborto quando la vita della madre è in pericolo o se la gravidanza si verifica a seguito di uno stupro a danno di una donna affetta da handicap mentale.
L’azione di Correa ha suscitato forti reazioni da entrambe le parti. Alcuni gruppi femministi lo hanno accusato di essere autoritario o addirittura dittatoriale; tuttavia, i vescovi cattolici e i pastori protestanti hanno applaudito la decisione di Correa.
“;La Chiesa non cambierà la sua dottrina sulla vita umana sin dal suo concepimento, in quanto essa è un dono di Dio e, per tanto,  racchiude una scintilla di sacralità che noi abbiamo il dovere di difendere“;, ha detto monsignor Antonio Arregui, presidente della Conferenza Episcopale Ecuadoregna.
I sostenitori della proposta pro-aborto facevano parte del partito di Correa, Alianza País (AP). Il presidente li ha accusati di essere “;traditori e sleali”, in quanto hanno tradito i principi e i valori del Partito. Nella sua trasmissione settimanale televisiva e radiofonica, “;Enlace Ciudadano”, nella quale vengono evidenziati e commentati gli accadimenti  della settimana,  il Presidente ha ribadito: “;ho intenzione di chiedere ingenti sanzioni ai parlamentari che hanno partecipato a questa infedeltà”.
Rafael Correa è stato un missionario cattolico nella città d’indigeni andini conosciuta col nome di Zumbahua e si definisce un politico liberale, ma conservatore sulle questioni morali. “;Per me, uno dei più grandi crimini che si può commettere è quello contro l’essere più indifeso: l’embrione, il feto”.

Traduzione a cura di Veronica Palladino

Clicca qui per leggere l’articolo originale pubblicato da LifeSiteNews in lingua inglese

di Paula Merchan

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