19/02/2013

Procreazione e diritti dell’uomo

E’ stata resa nota, nei giorni scorsi, la sentenza definitiva della Corte Europea dei Diritti dell’ Uomo che vieta, al Governo Italiano, il ricorso alla Grande Chambre (la Corte di 2° grado) per riesaminare il caso di una coppia di genitori siciliani che hanno chiesto, contrariamente a quanto prevede la Legge 40/2004 sulla Procreazione medicalmente assistita, di ricorrere alla diagnosi pre-impianto per eliminare gli embrioni portatori di fibrosi cistica. La questione passa ora alla nostra Corte Costituzionale perchè una legge giudicata contraria alla Convenzione europea dei Diritti dell’uomo non è per questo motivo automaticamente da eliminare. Vi sono stati nel recente passato numerosi casi nei quali la Corte Costituzionale ha rigettato la questione di legittimità costituzionale ritenendo che il Giudice europeo non avesse valutato in modo adeguato lo scopo della legge italiana. Siamo certi che ciò avverrà anche per la Legge 40/2004. In ogni caso quanto accaduto, dimostra l’importanza dell’iniziativa europea lanciata dal Movimento per la Vita Italiano e denominata “Uno di Noi”, con la quale si stanno mobilitando i cittadini dei 27 Paesi della Ue per raccogliere milioni di firme, con l’obiettivo di chiedere alle Istituzioni comunitarie un deciso riconoscimento del bambino titolare di diritti fin dal concepimento. Nessuno potrà ignorare la volontà di tanta parte dei popoli europei che hanno fatto ricorso per la prima volta a questo strumento di democrazia diretta. La coscienza dei popoli europei vale certamente di più delle decisioni dei Giudici di Strasburgo. Per questo ci appelliamo alla coscienza di tutti perchè, aderendo alla petizione europea proposta dal Movimento per la Vita Italiano, sia ribadito semplicemente e chiaramente che l’embrione è proprio Uno di Noi.

di Ubaldo Camillotti

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