06/12/2013

Esiste l'”aborto sicuro”?

Dicono molti che l’aborto dovrebbe essere “sicuro”. La formula “aborto sicuro” si oppone ad “aborto insicuro” (aborto pericoloso). Per evitare rischi con l’aborto, è stato previsto che si effettui in condizioni di “igiene” e “sicurezza.” Riflettete per un attimo sulla parola “sicuro” alla quale si oppone la parola “insicuro”, “rischioso” o “pericoloso”. Un atto è sicuro quando non provoca alcun danno, quando non comporta la morte di nessuno. Un atto pericoloso è il contrario: qualcosa che fa male, che può causare la morte. La ragione ci dice che l’aborto fa sempre male, uccide una vita, quella del nascituro. Pertanto, l’aborto è l’atto più pericoloso che esiste. Anche se si realizza in ospedali ad “alta tecnologia” e con il sostegno dei parlamentari che dimenticano la giustizia quando approvano certe leggi. Inoltre, il cosiddetto “aborto sicuro” produce enormi danni nelle donne. Fisicamente, è spesso più pericoloso per la donna abortire, che continuare la gravidanza. Quante donne muoiono per aborto sicuro? Impossibile dirlo con certezza. In USA c’è un sito, www.safeandlegal.com, che elenca diverse centinaia di vittime. E’ dimostrato che aumenta la possibilità di ammalarsi di tumore al seno, causa infertilità, infezioni e mille altri problemi (per non parlare dei danni causati dalle pillole abortive). E a livello psichico comporta la devastante sindrome post aborto che segna l’esistenza di migliaia di donne che sono state ingannate o addirittura costrette a subire gli “aborti sicuri”, che hanno distrutto il cuore di queste madri. Infine, non possiamo dimenticare che gli aborti sesso–selettivi sterminano le bambine. Non è assurdo legalizzare l’aborto perché così le donne non muoiono in “aborti insicuri”, quando poi l’aborto si usa per eliminare le femmine? Non esiste, pertanto, nessun “aborto sicuro”. Purtroppo questa società, per capirlo, dovrebbe essere più giusta e umana: una società in cui le donne non siano tentate o peggio, costrette ad abortire. Una società in grado di proteggere le vite di tutti i figli e il cuore di tutte le donne che hanno iniziato ad essere madri.

Traduzione e adattamenti a cura di Mauro Pierotti

Clicca qui per leggere l’articolo originale pubblicato da Rescatadores in lingua spagnola

Fonte: Rescatadores

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