19/08/2013

Donne oggetto danno in affitto utero, seno... che altro?

A proposito di “donne oggetto”.

“Affittasi seno (con latte) per 100 € al giorno”... ricordate quando si davano i bimbi a balia? E chi poteva permetterselo ospitava la balia in casa, tra le persone di servizio. Roba da Medioevo? L’annuncio è apparso nella Francia del 2013: dato che il matrimonio gay aumenterà il numero di bambini fatti su commissione da un utero preso in affitto, è ovvio che anche il seno si potrà prendere in affitto: dove non può la natura, può il denaro!

E in Francia la vendita di latte umano è vietata (le donne non sono mucche, in fondo...), ma il baliatico si può fare: è considerato un servizio.

I bioeticisti canadesi Françoise Baylis e  Ryan Tonkens hanno scritto nel blog “Impact Ethics” della Dalhousie University che presto avremo contratti commerciali che indicheranno tra gli obblighi del contraente donna: fornire gli ovuli, accettare l’impianto di embrioni, portare avanti la gravidanza facendo tutto il possibile per tutelare la salute del feto,  partorire secondo le modalità stabilite dalla controparte, allattare il/i bambino/i, e magari – quando il bimbo dorme o gioca con i “genitori legali” – pulire casa, fare la spesa e cucinare?

Aggiungiamo alla lista l’obbligo – sempre per la donna – di sottoporsi ad aborto se il feto non è bene accetto ai committenti. per non parlare poi di ciò che potrà essere se ci si accorge che il bambino è difettoso, o non ha i requisiti che erano stati richiesti – alla nascita.

In alcuni paesi come gli USA, dove il latte materno è considerato un alimento commerciabile, già si trova da un pezzo in vendita (da 50 cent a 3$ l’oncia).

Gli autori summenzionati si chiedono se tutto ciò sia sbagliato: C’è qualcosa di moralmente sbagliato nel ridurre la genitorialità ad un dato puramente legale”, mentre altri soggetti intrattengono relazioni fisiche (gravidanza, parto, allattamento...) con bambini verso  cui legalmente non hanno alcun diritto (caso mai solo qualche dovere derivante dal contratto stipulato con i genitori legali)?

Con Michael Cook, di Bio Edge, ci sentiamo di dare una risposta breve: ““.

traduzione e rielaborazione a cura della Redazione

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