13/09/2013

No alla legge anti-omofobia, battistrada per il matrimonio omosessuale

Riprende in Parlamento la discussione della proposta di legge contro l’omofobia, presentata come necessaria per proteggere gli omosessuali da violenze e aggressioni. Tali violenze – sotto forma di aggressioni fisiche, così come di minacce, ingiurie o diffamazioni – vanno certo condannate senza riserve e punite severamente. Ma per questo non c’è bisogno di nuove norme. Le leggi in vigore puniscono già, senza distinzioni, ogni aggressione all’integrità della persona e alla sua sfera morale. Inoltre prevedono le aggravanti dei «motivi abietti» e del profittare delle condizioni di debolezza della vittima, applicate da molti anni alle violenze compiute contro gli omosessuali in quanto tali.

Se non serve per le violenze – già punite – a cosa serve, allora, la legge? Risponde lo stesso onorevole Ivan Scalfarotto, che ne è il relatore e principale propagandista. Intervistato da L’Espresso lo scorso 26 agosto, Scalfarotto ammette che il dibattito sulla legge contro l’omofobia «precede quello sui matrimoni gay, o sulle unioni». Perché tra le due cose, normativa sull’omofobia e introduzione del «matrimonio» omosessuale, «l’una viene logicamente prima dell’altra».

Questa legge, che intende dunque preparare l’introduzione del «matrimonio» omosessuale, rischia di silenziare e intimidire, com’è già avvenuto con leggi analoghe in altri Paesi e con una gravissima violazione della libertà di espressione e della libertà religiosa, coloro che affermano – con il Magistero e con il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 2358) – che l’inclinazione omosessuale «è oggettivamente disordinata» e «costituisce per loro [le persone omosessuali] una prova», e che in nessun modo le unioni omosessuali possono trovare un riconoscimento giuridico, lo si chiami o meno «matrimonio». Né basta qualche emendamento «cosmetico» perché venga meno la carica liberticida della legge.

Alleanza Cattolica, nel ribadire la condanna di ogni violenza contro le persone omosessuali, come contro chiunque, chiede quindi un «no» alla legge contro l’omofobia oggi, condizione perché si possa dire «no» domani al riconoscimento giuridico del matrimonio – e delle adozioni – omosessuali.

Convegno nazionale: Milano, sabato 5 ottobre 2013

Dalle ore 15 alle ore 19 presso l’Auditorium Giovanni Paolo II della Parrocchia Santa Maria Nascente (ingresso da Via Isernia 4 – MM 1 QT8) Alleanza Cattolica organizza un convegno sul tema:

Ideologia del gender, omofobia e unioni civili omosessuali. Un itinerario contro la famiglia.

Programma:

Presentazione del manifesto di Alleanza Cattolica “Unioni di fatto e omofobia: cinque punti fermi” da parte di Massimo Introvigne, reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica,

Segue lo svolgimento delle seguenti relazioni:

Le origini e gli sviluppi dell’ideologia del gender (Assuntina Morresi, professore associato di Chimica Fisica presso l’Università di Perugia);

Omofobia, unioni civili e matrimonio gay nel quadro europeo (Domenico Airoma, Procuratore della Repubblica aggiunto presso il Tribunale di Cosenza);

Omofobia: prospettive per l’ordinamento italiano (Alfredo Mantovano).

Come nasce e si sviluppa la resistenza in Francia alla legge sul matrimonio gay (Tugdual Derville, portavoce de La Manif Pour Tous).

Seguirà una  Tavola rotonda moderata dal giornalista Andrea Morigi: Come rendere muta l’opposizione al matrimonio gay. La legge sull’omofobia in previsione di quella sulle unioni omosessuali. Il caso italiano.

Sono stati invitati: sen. Mario Mauro, Ministro della Difesa; sen. Gaetano Quagliariello, Ministro per le Riforme Costituzionali; on. Roberto Maroni, Governatore della Regione Lombardia; On. Nicola Molteni,  On. Alessandro Pagano,  On. Eugenia Roccella, on. Carlo Fidanza, deputato al Parlamento Europeo; Francesco Belletti, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari.

Per informazioni: tel. 349 5007708   [email protected]

Fonte: Alleanza Cattolica

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