17/06/2013

Se l’aborto non è immorale, perché vergognarsene?

L’ex campione di tennis Jimmy Connors, nella recente autobiografia dal titolo The Outsider, ha deciso di prendersi la responsabilità di rivelare che, negli anni ’70, la sua allora fidanzata e campionessa di tennis Chris Evert decise di abortire.
L’abortista Amanda Marcotte, in un articolo del 20 maggio dal titolo “Jimmy Connors interviene maldestramente ed a sproposito sull’aborto di Chris Evert“, dichiara: “Connors tenta d’infangare la Evert esponendola al pubblico ludibrio per quanto riguarda le sue scelte private di maternità; e mentre, in ogni caso, ella non necessità di esser difesa da alcuno, in queste memorie Connors sembra incredibilmente riluttante nel riconoscere come una star del tennis all’apice della propria carriera possa non essere granché interessata ad avere bambini.
In una dichiarazione rilasciata il 9 Maggio, Chris Evert sembra per parte sua comprensibilmente sconvolta:
Nel suo libro, Jimmy Connors ha parlato pubblicamente di una circostanza che fu molto personale ed emotivamente dolorosa. Sono molto molto delusa e turbata dal fatto ch’egli abbia utilizzato di questo libro per dipingere in maniera distorta i contorni di un evento privato avvenuto quarant’anni fa, rendendolo pubblico senza che io ne fossi a conoscenza. Mi auguro veramente che ciascuno capisca come non abbia alcuna voglia di rilasciare alcun altro commento a riguardo.
Ecco come io interpreto questo pensiero:
Fa’ attenzione, Jimmy, è del tutto iniquo che qualcuno tra noi possa rimanere incinta e qualcun altro possa solo mettere incinta; ma, nel correre del tempo, questo stato di cose, che una cieca evoluzione ci fa ricadere indosso, è molto più ingiusto per le donne che per gli uomini. Non soltanto le donne debbono chinar il capo innanzi all’oltraggio delle mestruazioni e di continue visite ginecologiche, ma, inoltre, se noi si rimane incinte, sempre noi dobbiamo sostenere il peso dell’aborto o vedere il nostro corpo dolente e deforme nell’atto di dar alla luce un bimbo. In cambio di tutto ciò, ci prendiamo la signoria assoluta su tali gravidanze. Punto e basta. L’alternativa – la quale consiste nel dar all’uomo la possibilità di decidere la nascita o l’aborto di un bimbo unicamente perché si è, in precedenza, intrattenuto in rapporti intimi con una donna- sarebbe una violazione dei diritti umani così terribile e grave da non poter essere accettata in una società civilizzata.
Per tanto, smettila di lamentarti: sembri McEnroe.
D’altro canto, Marcotte s’è spinta ben oltre di quanto intendesse la mia formulazione, rivendicando non solo che i padri non abbiano diritto alcuno di dire la loro in merito all’uccisione dei propri bimbi, ma anche che debbano tacere quando ciò avviene.
Cosa ne pensi? E’ accettabile che un padre o una madre riveli di un bambino abortito?

Traduzione a cura di Veronica Palladino

Clicca qui per leggere l’articolo originale pubblicato da LifeNews in lingua inglese

Fonte: LifeNews

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