13/08/2013

Il matrimonio naturale sotto attacco anche in Australia

Negli ultimi anni il matrimonio gay non è mai stato riconosciuto in Australia perchè la maggioranza della popolazione è contraria. Per questo le lobby gay non vogliono un referendum sul tema: lo perderebbero! Sia il precedente primo ministro, Julia Gillard, che il leader dell’opposizione, Tony Abbott, sono sempre stati fermamente contrari ai matrimoni ed alle adozioni gay. Purtroppo, domenica 11 agosto ha visto il nuovo candidato Kevin Rudd dichiararsi per la cosidetta “uguaglianza del matrimonio” e promettere una legge in tal senso entro cento giorni dalla sua, eventuale, elezione a primo ministro. Rudd lo intende come : “un segno di rispetto per le coppie dello stesso sesso che, in tutto il paese, desiderano la stessa relazione d’amore e la cura che, per esempio, io ho avuto con mia moglie Therese per gli ultimi 32 anni”. Mai prima nella storia australiana un primo ministro si è dichiarato per il matrimonio gay. Un vero camaleonte poichè nella sua ascesa al potere nel 2006, Rudd sosteneva Deitrich Bonhoffer che era fermamente per il matrimonio tradizionale. Anche antecedentemente Rudd si presentava come un cristiano praticante! Oggi, 13 agosto, in Australia, dove il Marriage Act definisce il matrimonio come “l’unione di un uomo e una donna”,  è la Giornata Nazionale del Matrimonio, un evento annuale a livello nazionale a sostegno del matrimonio e della famiglia. Nell’occasione si è tenuta una manifestazione di  protesta davanti all’Ufficio Elettorale di Kevin Rudd con cartelli che mostrano un messaggio inequivocabile: “... Perché l’Australia merita un PM che sostiene il matrimonio naturale!!! Non eleggere Rudd” e “I bambini meritano una madre e un padre.” La battaglia contro l’ideologia omosessualista continua. Anche noi speriamo che Rudd perda le elezioni.

A cura della Redazione. L’ articolo originale è su LifeSiteNews

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